Dalla parte dei più deboli

Premessa: il Movimento Animalista è contro ogni forma di violenza e col termine “debole” facciamo riferimento alla tutela dei diritti di tutte le categorie, donne, anziani, bambini, disabili, ecc.

Disabili, famiglia e infanzia, esclusione sociale, abitazione assorbono l’11 per cento della spesa sociale totale nel nostro Paese, circa 10 punti meno che in Francia e Germania. Essere dalla parte dei più deboli vuol dire innanzitutto modificare questo stato di cose. E quindi investire quanto necessario per fare uscire chi ci si trova dalla condizione di povertà assoluta.

Contro la povertà – Il Movimento animalista è e sarà sempre dalla parte dei più deboli. In Italia 4.742.000 persone vivono in povertà assoluta, tra cui 1,3 milioni di minori. Nel decennio 2005-2015 (elaborazione su dati Istat) il numero delle persone che vivono in povertà assoluta è aumentato del 177 per cento.

Quello dei minori in povertà assoluta è aumentato del 298,2 per cento. Fino al 2011, l’incidenza della povertà assoluta individuale si manteneva sotto il 4 per cento, poi, con il governo Monti, è cominciata l’esplosione che ha portato al record assoluto sotto Renzi (8 per cento). Impressionante anche la progres-sione registrata dalla povertà minorile tra il 2011 (523 mila minori in povertà assoluta, il 5 per cento del totale dei minori residenti) e il 2015 (1 milione 292mila i minori coinvolti, il 12,6 per cento).

La povertà è un problema anche per gli anziani. Si consideri che il 12,5 per cento dei titolari di pensione ha un reddito inferiore ai 500 euro mensili e un altro 27 per cento non arriva a mille. Ci si deve opporre con strumenti inno-vativi, da adattare alla situazione italiana e da applicare anche gradualmente, ma che abbiano carattere di universalità: per esempio l“imposta negativa sul reddito” (integrazione al minimo per i nuclei meno abbienti). Gli strumenti finora messi in campo per la lotta contro la povertà riguardano appena un decimo della potenziale platea di destinatari.

Famiglia e minori – Tra le misure che consideriamo necessarie, provvedimenti per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro (nel 2016 sono aumentate del 44 per cento le dimissioni di donne lavoratrici dopo la nascita di un figlio), incentivi allo smart working, dotazione adeguata di risorse per il fondo nazionale per l’infanzia estensione, consolidamento e qualificazione dei servizi educativi per l’infanzia in tutte le aree territoriali, interventi per il contrasto alla dispersione scolastica sulla base del confronto tra l’Anagrafe Nazionale degli Studenti e le anagrafiregionali, p romozione dello sport e dell’attività fisica tra gli adolescenti, investimenti e fiscalità di vantaggio per le famiglie contro l’“inverno demografico”, riforma delle adozioni nazionali e internazionali con adeguati incentivi, promozione ed incentivazione delle adozioni superando la farraginosità ed il costo delle attuali procedure, nuovi e rigorosi sistemi di controllo su tutte le strutture pubbliche che ospitano minori anche attraverso un sistema di videosorveglianza (dalle case famiglia agli asili e via dicendo).

Anziani – Aumento delle pensioni minime per garantire una vita più dignitosa a milioni di anziani, finanziamento di una soluzione per tutti gli esodati, parziale allentamento dei vincoli che legano l’età pensionabile alla speranza di vita per i dipendenti di aziende in crisi, per chi effettua lavori usuranti e chi accetta un abbattimento proporzionale del trattamento pensionistico.

Disabili – saranno necessari un’azione energica e fondi adeguati per garantire l’effettiva applicazione delle norme sull’assistenza, sul superamento delle barriere architettoniche e sull’integrazione nel mondo del lavoro, tra le più avanzate esistenti. Nel nostro Paese i disabili sono oltre 3 milioni, ma solo 1,1 milioni percepiscono un’indennità di accompagnamento, mentre 200mila adulti vivono ancora in istituto o in RSA (residenze sanitarie assistenziali), situazioni potenzialmente segreganti. Molti altri sono segregati in casa, per la mancanza di supporti e di opportunità. L’eliminazione degli ostacoli che un disabile incontra nella vita quotidiana deve diventare una priorità.

DIRITTI CIVILI

• Eliminazione Il governo sarà impegnato ad eliminare ogni ostacolo all’eguaglianza di diritti e doveri tra i cittadini, come pregiudizi contro disabili, donne, minoranza etniche o religiose, persone di diverso orientamento sessuale.

• Lotta contro ogni forma di discriminazione – La violenza fondata sulla discriminazione a partire da quella contro le donne e quella contro i soggetti più deboli, per esempio i bambini, sarà punita più severamente, specie se compiuta, in contesti che dovrebbero assicurare protezione (scuole, case-famiglia etc.), da adulti cui le persone di minore età sono state affidate.

NOTA: Non deve ingannare la diminuzione degli stupri denunciati, rilevata dalle statistiche: il problema è il sommerso, sono le violenze non denunciate, quasi 9 su 10 secondo l’Agenzia europea dei diritti fondamentali. E’ quindi urgente accreditare, rinforzare e finanziare una rete di centri antiviolenza operativa ed efficace: siamo ben lontani dagli obiettivi indicati nelle raccomandazioni internazionali, di “un centro antiviolenza ogni 10.000 persone e di un centro d’accoglienza (o casa-rifugio) ogni 50.000 abitanti”. Per quanto riguarda le persone di minore età, un’indagine di Terres des hommes stima in circa 100 mila i bambini a vario titolo maltrattati nel nostro Paese.

Stefania Greco, coordinatrice regionale Movimento Animalista

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