Servizi pubblici essenziali: diritto di sciopero e rappresentatività delle organizzazioni sindacali

Presso la Sala Lettura della Biblioteca del Dipartimento DEMM dell’Università del Sannio (Piazza Arechi II, Benevento), il 15 novembre 2017, dalle ore 11.30, si svolgerà il seminario su “Servizi pubblici essenziali: diritto di sciopero e rappresentatività delle organizzazioni sindacali”.

L’iniziativa – promossa da Felice Casucci, ordinario di diritto privato comparato nell’Università del Sannio, Rosario Santucci, ordinario di diritto del lavoro, e Marco Mocella, professore aggregato di diritto del lavoro dell’unione europea, nello stesso ateneo – si inscrive nell’ambito della formazione del corso di studio di Giurisprudenza dell’Università del Sannio, presidente il prof. Ernesto Fabiani, e del dottorato di ricerca Persona Mercato Istituzioni del Dipartimento DEMM, coordinato dalla prof.ssa Antonella Tartaglia Polcini, ordinario di diritto privato nell’Università del Sannio.

Al seminario parteciperanno il prof. Giuseppe Santoro Passarelli, presidente dell’Autorità di garanzia degli scioperi nei servizi pubblici essenziali, e il prof. Francesco Santoni, ordinario di diritto del lavoro dell’Università di Napoli Federico II.

Il tema del seminario è di stringente attualità – specie nelle università dove, di recente, si è registrato lo sciopero dei docenti e dei ricercatori universitari – per la forte terziarizzazione della società e il ruolo strategico svolto dai servizi pubblici sia nel garantire i diritti costituzionali dei cittadini, sia nel consentire la competitività del Paese. Le introduzioni dei professori Francesco Santoni e Rosario Santucci si soffermeranno sull’assetto normativo e sulle criticità, che si ritengono affliggere la disciplina della l. n. 146/1990, pur già incisivamente riformata dalla l. n. 388/2000 specie con riguardo ai poteri della Commissione di garanzia, notevolmente accresciuti, al lavoro autonomo e alle associazioni rappresentative degli utenti. Un nodo rilevante riguarda la rappresentatività dei soggetti collettivi, legittimati tanto all’individuazione delle prestazioni indispensabili nell’ambito dei servizi pubblici, quanto alla proclamazione e alla promozione dello sciopero. In quest’ultimo caso mancano regole specifiche sulla rappresentatività, che potrebbero assicurare più agevolmente l’esercizio del diritto. Tuttavia è opportuno interrogarsi se sia necessaria una specifica ulteriore regolamentazione oppure se siano sufficienti le limitazioni già poste dall’attuale disciplina, integrata dalle elaborazioni giurisprudenziali e dottrinali, tenuto conto che permane l’esigenza di assicurare il diritto individuale di sciopero, pur condizionato dal perseguimento di finalità collettive, fondato sull’art. 40 Cost. Il prof. Giuseppe Santoro Passarelli concluderà i lavori. Anche sulla base dell’importante esperienza della Commissione di garanzia, saranno ipotizzati miglioramenti dell’assetto normativo, che derivano non solo da modifiche legislative, ma anche da interpretazioni sistematiche del diritto “vivente”.

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