All’interno del seminario “Etica della Comunicazione”, promosso con grande dedizione dal Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II di Napoli, il fotografo portoghese Miguel Tiago ha presentato il suo intenso progetto “Void Eye”, un’indagine visiva e concettuale sulla percezione, lo sguardo e il confine tra visibile e invisibile. Il dialogo con gli studenti è stato autentico, stimolante, profondamente partecipato: un confronto prezioso, che ha restituito valore al senso stesso della comunicazione visiva.
Luciana Latte, fotografa napoletana, e Miguel Tiago, portoghese, hanno scelto il Sannio come loro dimora artistica e personale. Vivono a Melizzano, e incantati dalla bellezza discreta e intensa di Benevento, hanno deciso di fondare qui il loro studio fotografico, Spazio Fotografia 55. Uno spazio nato per valorizzare il vero valore della fotografia analogica, riportando al centro il gesto, la materia, la luce impressa su carta, il tempo dell’attesa e della stampa in camera oscura. Un invito a tornare a “toccare con mano” l’immagine, che non nasce da un algoritmo o da un prompt, ma da un pensiero, da una relazione, da uno sguardo umano.
Spazio Fotografia 55 si propone come un punto di riferimento per gli appassionati che vedono nella fotografia un linguaggio, un archivio di memoria e un’arte artigianale. Con un obiettivo ben definito: introdurre la fotografia analogica nelle scuole, perché educare alla visione significa educare alla consapevolezza.
– CS