Terra Mia – Il ruolo dei GAL tra sviluppo e nuove opportunità

“Il tema delle produzioni agricole ed agroalimentari di qualità – sostiene il capofila del progetto, il presidente Alfonso Ciervo nella sua veste di presidente della Cooperativa APE – rappresenta un tema di grande attualità per i nostri territori. Le arre interne della Campania, quindi il Sannio beneventano in primis, dovranno guardare al futuro con un’attenzione particolare rivolta alle nuove dinamiche produttive e commerciali che si impongono nel panorama economico attuale: dalle vendite collettive a kilometro zero fino all’ecommerce”.

Il progetto “Terra Mia Mercatini Agricoli” è un progetto di promozione e vendita, tale da accrescere il valore dei prodotti dell’agricoltura attraverso l’abbattimento delle fasi che separano l’agricoltore dal consumatore, in particolare con l’implementazione di un programma basato sulla realizzazione di un’azione specifica di filiera corta e mercati locali proposto.

Il territorio interessato viene definito per comodità di analisi Tammaro-Titerno, ad identificare l’area dell’ATS Gal Alto Tammaro – Gal Titerno. Questa è un’area che copre la parte alta della Provincia di Benevento, caratterizzata oltre che dal capoluogo di provincia Benevento, da altri 28 comuni. In gran parte piccoli comuni collinari o montani, con scarsa densità abitativa, interessati da un massiccio esodo migratorio avviatosi a partire dagli anni del Secondo Dopoguerra.

L’area oggetto di analisi appartiene all’antica regione del Sannio, un territorio che copriva la zona appenninica fra l’Abruzzo, il Molise, la Campania, la Lucania e la Puglia. Abitato dal popolo dei Sanniti tra il VII sec. a.C. e i primi secoli del I millennio d. C..

Il prof. Ignazio Catauro responsabile del piano di comunicazione e ricerca del progetto ci ricorda che “le aree interne come quella delle Colline beneventane e del Tammaro-Titerno sono espressione di uno squilibrio nello squilibrio e rappresentano quello che viene definito “Osso” dell’economia dell’Appennino Centro-Meridionale, contrapposto alla “Polpa” delle aree costiere, ricche di risorse e opportunità economiche. Come ci ricordava Rossi-Doria. Per i comuni interessati al progetto, la loro appartenenza ad una regione complessa e vasta come la Campania ha fatto sì che i territori interni, come quello appunto del Tammaro-Titerno e delle Colline beneventane, subissero la competizione di aree più produttive e ad elevato potenziale di sviluppo, localizzate principalmente verso la costa, ciò ha determinato un innegabile fenomeno di “maggiore trascuratezza” nelle politiche di sviluppo regionale” conclude Catauro.

E nel sottolineare il particolare momento di crisi, il presidente Ciervo ci ricorda che “con riguardo alla popolazione, si evidenzia in primo luogo un forte calo demografico, in termini sia assoluti che percentuali. Un tale contesto demografico evidenzia purtroppo una decadenza del capitale sociale sino a delineare veri e propri scenari di desertificazione sociale”.

Ecco la necessità di percorrere strade nuove per contrastare il fenomeno dello spopolamento delle aree interne: “il potenziale innovativo dei mercati – continua Ciervo – si esprime proprio nella capacità di offrire uno spazio fisico e commerciale, ma anche educativo e culturale per l’incontro tra il mondo della produzione e quello del consumo. Si coinvolge il sistema dei valori e dei significati, delle conoscenze, delle regole, le attività svolte e le forme di comunicazione adottate, il rapporto con i consumatori, il grado di integrazione sul territorio”.

Un innegabile punto di forza del territorio è dato dalla sua appartenenza al macrocosmo costituito dell’agroalimentare campano; che gode di una indiscussa vocazione alla qualità. Ciò è vero non solo per la fama delle specifiche tradizioni gastronomiche, ma anche grazie al pregio delle materie prime agricole ed alla loro grande varietà, dovuta ad un intreccio particolarmente felice e vario di condizioni ambientali e sedimentazioni storico-culturali.

“In particolare, – sostiene il prof. Catauro – la ricchezza e la varietà di tradizioni gastronomiche nella nostra regione rappresentano senz’altro un importante punto di forza in un contesto di apprezzamento crescente di prodotti tradizionali, diversificati e con un forte contenuto di tipicità”.

Ma per concludere cosa si intende concretamente per Filiera Corta e prodotti a Km zero? Ci risponde il presidente Ciervo:  “FILIERA CORTA si intende un processo produttivo mancante di alcuni passaggi. Le motivazioni possono essere diverse. Potrebbe trattarsi di una RIDUZIONE LOGISTICA, quando cioè il primo e l’ultimo anello della catena sono i medesimi, come nel caso della vendita diretta; GEOGRAFICA, come nel caso dei prodotti a chilometro zero, che offrono maggiori garanzie di freschezza proprio per l’assenza del trasporto; o CRONOLOGICA, quando l’intervallo temporale tra la produzione e il consumo del bene è molto breve, come nel caso della vendita di prodotti ortofrutticoli raccolti in giornata”.

Parteciperanno all’incontro:
Saluti
Luigi Ambrosone – Assessore Attività Produttive Comune di Benevento
Alfonso Ciervo – Presidente Coop. APE, Capofila Progetto Mercatini Terra Mia
Interverranno
Massimo Di Tocco – Coordinatore GAL Alto Tammaro Terra dei Tratturi
Anna Di Cerbo – Responsabile Mis. 16.4. UOD 500723 Regione Campania
Carmine Nardone – Presidente FUTURIDEA
Corrado Martinangelo – Presidente Nazionale AGROCEPI
Coordina i lavori
Ignazio Catauro – AGRICAMPUS/ARIES
Data: 19 maggio 2022 – Orario: 17,30
Sede: Aula Magna Polo dell’Innovazione/Futuridea – C.da Piano Cappelle, Benevento

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